Il Pellet Migliore contiene lignina, un polimero naturale che funge da legante. I leganti chimici riducono l’efficienza del prodotto e possono favorire la produzione di numerose
ceneri. Il pellet è disponibile in numerose varianti qualitative legate al processo di fabbricazione, al tipo di materie prime impiegate e alla pressione di estrusione. Alcuni semplici test
permettono di identificare il Pellet Migliore per la propria stufa.
Prendete una manciata di pellet e annusatelo dovreste sentire un profumo di legno appena tagliato. Se avvertite un odore differente vuol dire che sono presenti dei sottoprodotti. Prendete una manciata di pellet e bruciatene un’estremità: il fumo deve odorare di legno; in caso contrario il pellet non è di buona qualità.
Mettete una manciata di pellet in un bicchiere d’acqua. Se il Pellet va a fondo e non si dissolve vuol dire che il Pellet è di un ottima qualità.
Mettete una manciata di pellet in un bicchiere d’acqua. Se il Pellet va a fondo e non si dissolve vuol dire che il Pellet è di un ottima qualità.
Il Pellet Migliore ha poche ceneri, poca umidità, alto potere calorifico e non è troppo lungo.
Esistono diverse certificazioni utilizzate in Europa. Nella tabella seguente potete osservare I requisiti comunemente richiesti:
Nell’ottica di scegliere un pellet di qualità, tra i migliori in commercio per resa (in base all’utilizzo che se ne fa), come prima cosa diffidiamo, al momento dell’acquisto, di sacchetti anonimi e se acquistiamo del pellet sfuso, esigiamo di vedere la documentazione relativa al prodotto che ci viene offerto in vendita. Per poter scegliere il migliore pellet basandoci su considerazioni tecnico-scientifiche e non sul sentito dire, cerchiamo di imparare a leggere l’etichettatura che accompagna il pellet certificato.
Capite la reale convenienza dei diversi tipi di pellet:
Dopo aver provato vari prodotti e trovato quello più adatto confrontate il valore reale, dividete il prezzo di acquisto per il potere calorifico. Vediamo due semplici esempi:
Esempio 1: avete pagato un sacchetto da 15 kg € 5,00 e il rendimento indicato è di 5,0 kWh/kg, dividete i 5,00 euro spesi per i 15 kg e poi dividete ancora per rendimento di 5,0 kWh/kg. Avrete ottenuto che per 1 kW dovrete spendere 0,67 euro/kW.
Esempio 2: avete pagato un sacchetto da 15 kg € 4,70 e il rendimento indicato è di 4,6 kWh/kg, dividete i 4,70 euro spesi per i 15 kg e poi dividete ancora per rendimento di 4,6 kWh/kg. Avrete ottenuto che per 1 kW dovrete spendere 0,68 euro/kW. Il risparmio del secondo sacchetto è quindi solo teorico perché il rendimento del primo sacchetto è nettamente maggiore e probabilmente vi ritroverete ad avere meno problemi di funzionamento e pulizia.
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